Sicilia, my love romanzo di Enzo Randazzo analisi di Milena Privitera Pubblicato il 05-07-2014

29.02.2020 02:22

Sicilia, my love di Enzo Randazzo

Medea, 2014 - Un romanzo onirico, di formazione e soprattutto “un romanzo d’amore, un inno alla Sicilia e alla sua bellezza”.

Milena Privitera
Milena PriviteraPubblicato il 05-07-2014
Sicilia, my love

Sicilia, my love

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La Feltrinelli
 
 
 
 

“L’ambientazione spazio temporale della storia oscilla tra il reale e l’immaginario: il romanzo è ambientato in una Sicilia terra di uomini e di dei, di luci e di colori, una Sicilia in cui cade ogni limite demarcatorio tra Storia e Mito, una Sicilia in cui s’intrecciano strettamente flusso reale e fittizio del tempo.”

Sicilia, my love” di Enzo Randazzo (Medea, 2014), con una prefazione di Lando Buzzanca e una postfazione di Simonetta Agnello Hornby, è un romanzo originale e vulcanico.

Il protagonista Ippocrate Cagliostro, ingegnoso medico, impostore, che girò l’Europa nella seconda metà del Settecento e che fu imprigionato da Pio VI nella fortezza di San Leo, è collocato in una Sicilia senza tempo e in uno spazio immaginario. Giovane studente di lettere all’Università di Palermo, Ippocrate si guadagna da vivere con delle lezioni private e lavorando nella redazione del giornale locale. Lo incontriamo sin dal primo capitolo, descritto fisicamente e con degli aspetti psicologici che lo contraddistinguono e che saranno approfonditi nei capitoli seguenti, innamorato di Anna, giovane assistente sociale, che cerca insieme con lui di avviare un’attività di volontariato. Ippocrate però come molti personaggi pirandelliani non riesce a vivere le sue passioni sino in fondo e perde Anna, imborghesendosi al tal punto da abbandonare l’Università di lettere, laurearsi in medicina, aprire uno studio dentistico e sposare Isabella della Ristuccia, nobildonna siciliana. Le rinunce volute o subite lo rendono un uomo disilluso, un uomo sdoppiato che vive il suo quotidiano da buon medico e marito, ma che si rifugia in dialoghi con personaggi di fantasia che diventano i suoi unici e veri amici, uno dei quali Efesto, alter ego di se stesso. La vita poi gli riserva una grossa beffa, Ippocrate ha due figlie, Gertrude e Lucia, che crescendo rispecchiano in pieno quella contestazione, irriverenza, assenza di buon gusto e di accettazione delle regole sociali, che lo caratterizzavano da giovane: una ama un leghista; l’altra un uomo di colore, mettendo entrambe così in discussione le scelte tranquille e sicure del padre.

Solo l’amore per la sua terra, la Sicilia, equilibrerà il Cagliostro di prima con quello di dopo. Lo stesso amore che questo romanzo sprigiona in ogni capitolo, in ogni pagina, in ogni parola dimostrando come lo scrittore, fine storico, sia un profondo conoscitore dei fatti e misfatti della sua e nostra terra. “Sicilia, my love”, infatti, oltre ad essere un romanzo onirico, di formazione, è soprattutto

“... un romanzo d’amore, un inno alla Sicilia e alla sua bellezza.”

Scritto in maniera vivace e in un italiano colto, il messaggio di Enzo Randazzo è chiaro, basta piangersi addosso, basta lamentarsi, è necessario rimboccarsi le maniche e con determinazione cambiare le cose.

“Con l’ottimismo della volontà si può.”

Particolarità del romanzo è la presenza di una scheda di guida all’analisi, elaborata dalla docente di lettere Gisella Mondino, alla fine di ogni capitolo, con esercizi di scrittura, proposte di dibattito, invito alla lettura e filmografia, in una prospettiva interdisciplinare pensata per il lavoro degli alunni e degli insegnanti di lettere della Scuola Media e Superiore.