Sicilia irredimibile?
29.03.2014 02:24
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Mi rifiuto di accettare l'idea di una Sicilia irredimibile. Né mi rassegno al cliché dei Siciliani boriosi di una loro presunta superiorità storico-culturale e perciò sornioni, furbastri e gattopardeschi. In "Sicilia, my love" non mi sono limitato a contrapporre al pessimismo della ragione l'ottimismo della volontà e della speranza, ma ho cercato di storicizzare una dimensione alternativa di sicilianità: quella dei Siciliani caparbiamente innamorati della gloriosa Storia interculturale e delle bellezze naturali della nostra isola, esemplarmente architetti, muratori, agricoltori, ristoratori, operai, artisti, tuttofaccendieri, ma sempre lavoratori onesti, produttivi e geniali, in tutto il mondo. Questa la Sicilia ed Siciliani che amo ed invito ad amare ed emulare! Queste le certezze valoriali su cui costruire un Futuro per la nostra Sicilia ed i nostri giovani!
Commenti:
Claudia Brunetta Ed io che ho avuto la fortuna e l'onore di leggere un'anteprima di "Sicilia my love", posso testimoniare la forza espressiva e coinvolgente di questo romanzo, che rivela il grande amore e l'orgoglio di Enzo di appartenere ad una terra ricca di storia, di bellezze, di profumi, di tradizioni, di colori e di sapori. Il tutto fa da sfondo ad un storia complessa, vivace, esilarante, appassionante e originale che, tra dimensione onirica e realtà, rispecchia perfettamente i tratti dell'artista esuberante e poliedrico,che l'ha pensata e scritta e che, sicuramente, catturerà l'interesse di un numeroso e variegato pubblico di lettori curiosi e appassionati.
Annamaria Urso Sono onorata caro Enzo della tua proposta! Certo leggerò con attenzione il materiale e non so se sarò all'altezza del compito che mi hai voluto dare!!! Mi lusinga tanto la considerazione che hai di me, ritengo che tu sia una persona di una cultura straordinaria e di una personalità fuori dal comune !
In “Sicilia, my love” la descrizione dei posti , delle situazioni, dei personaggi è avvincente ! Gli episodi sembra di viverli in prima persona!!!! Lo scorrere delle pagine è veloce e fluido! Trovo che ci siano molte analogie con personaggi politici dei nostri giorni e dei nostri posti!!!
Le doti innate di genialità ed intuito , caratterizzano e valorizzano i siciliani ovunque essi si trovino!!! Realizzare i progetti nello stessa Sicilia sarebbe certamente l'ideale!
Francesca Di Giovanna Le risorse sono presenti, ma purtroppo, non si è avuta ancora la capacità di sfruttarle al massimo e all' interno di questa meravigliosa terra di Sicilia!......Comunque, bisogna continuare ad essere fiduciosi e a credere che qualcosa, prima o poi, cambierà!
Giusy Marsala Quando si conosce l'autore, quando si è coetanei, quando si è stati colleghi all'università, quando si è vissuto e si continua a vivere in un piccolo centro della stessa provincia, ci si sente come dei veri privilegiati man mano che si procede nella lettura di questo romanzo. E' quello che è successo a me, perché l'opera di Enzo Randazzo mi ha fatto tornare alla memoria e rivivere abitudini, modi di essere, di pensare, di agire che avevo quasi dimenticato. O, perlomeno, che, sicuramente, a doverli raccontare, sarebbe molto difficile farlo con tale dovizia di particolari, con tale humour, con tale autenticità. Infatti, mentre si legge, sembra quasi di partecipare realmente alla movimentata vita dei protagonisti. Lo ritengo un romanzo completo, dove si racconta il vissuto della provincia siciliana sotto l'aspetto culturale, sociale, etico, religioso. Né viene trascurato il problema del razzismo
e dell'emigrazione. Poi, il tema dei sentimenti rappresenta il filo conduttore di tutto il romanzo. L'autore si conferma, ancora una volta, maestro nello scavare l'animo dei personaggi e nel descriverne i sentimenti.
Il romanzo, inoltre, se nella prima parte presenta un linguaggio più semplice, nella seconda diventa di alto registro lessicale, compiacendosi volutamente nella ricerca del termine meno comune. Un po' ripetitivo lo trovo quando parla il ragazzo di colore.
Un'altra caratteristica che ho notato è una forma di avversione dello scrittore verso i nobili
e verso le persone grasse. I primi vengono definiti "oziosi e inetti", mentre in un altro
suo romanzo affermava "al lavoro ci sparano". Le seconde sono, in genere, le mogli dei
civili che, sedute davanti ai circoli di paese, ostentano la loro opulenza e un po',
poverine, anche la loro ignoranza, guardate dall'autore con un pizzico di commiserazione.
Angela Mulas
Buongiorno Enzo, grazie per avermi dato la possibilità di leggere questo tuo romanzo e dal basso della mia cultura, posso dirti che mi sembra un ottimo romanzo! Come titolo a me piace: Sicilia, my love! Ti auguro buon lavoro e sono certa che il risultato finale sarà più che soddisfacente. Un cordialissimo saluto . Angela
Mimosa Benezzi
Io gli ho dato una sbirciatina …. la tua scrittura è molto scorrevole e piuttosto veloce … lo trovo suggestivo!
Michele Celestri
Carissimo Enzo, in premessa voglio nuovamente ringraziarti per la preferenza e la fiducia accordatami nell’affidarmi in prelettura questa tua ultima fatica letteraria, sono veramente onorato di ciò. Ho appena terminato di leggere il tuo romanzo e ti confesso che sono rimasto molto impressionato dal sottofondo culturale che ne emerge e che io non ti conoscevo, considerati i lunghi anni che ci hanno separati. Si nota una formazione di base fortemente classica, e non poteva essere altrimenti visto la nostra comune discepolanza liceale, classicità che pregna ogni paragrafo della tua storia di riferimenti mitologici e voli pindarici di grande effetto…. Un racconto insomma condotto con un linguaggio immediato e immediatamente intelligibile, scorrevole e lineare pur tra intrecci di vicende e accadimenti vari. Il tuo romanzo, il cui titolo più appropriato penso possa rimanere proprio quello che tu gli hai dato sin da subito, Sicilia-my love, non mi pare sia la narrazione di una storia, piuttosto una storia-pretesto per enunciare punti di vista ideologici inconfessati che vengono fatti emergere attraverso le elucubrazioni intellettuali dei tuoi personaggi….
Gioacchino Marsala
Carissimo Enzo, grazie, innanzitutto, per il privilegio che mi hai concesso immeritatamente. Trovo che il tuo lavoro sia splendido e molto coinvolgente in una lettura che, a tratti, richiama momenti che ciascuno di noi, direttamente e non, ha vissuto in una terra che non finiremo mai di amare. La Sicilia rimane con tutte le sue contraddizioni il nostro mondo, la placenta che ci avvolgerà sempre anche quando vorremmo rifiutarla …. Complimenti e a presto. Grazie ancora! Gioacchino
Maria Gabriella Ferrarra
Carissimo Enzo,
ho appena terminato la lettura del tuo manoscritto … ti renderò partecipe delle sensazioni vive che, da lettrice onnivora quale sono, ho provato…
Intanto ti ringrazio per avermi trasportato in più mondi, pur permettendomi di rimanere comodamente seduta sul divano di casa mia: quello siciliano, con i suoi colori, i suoi profumi, con un linguaggio fatto più di sguardi che di parole, con un mare che mi porto dentro ed un cibo che racconta la particolare concezione del tempo che tutti gli isolani gelosamente conservano; quello mitologico, a me tanto caro, fatto di divinità capricciose, dispettose, invadenti e presuntuose, ma incisive, attualissime e dagli interventi mai banali, o peggio, scontati, anzi depositari di quella saggezza e di quelle leggi non scritte che in noi umani spesso mancano o rimangono inascoltate. Ultimo, ma non ultimo, il nostro mondo, quello fatto di simboli e di significati reconditi, quella dimensione eccezionale in un mondo normale: il mondo esoterico, che fa sentire vivo il protagonista del romanzo, il lettore attento di echiana memoria e il lettore addetto ai lavori; quel mondo che dovrebbe formare e non solo iniziare, che dovrebbe svelare e non rivelare, che rappresenta il fine ultimo di un continuo tendere. Un mondo che non è alla portata di tutti, non sempre compreso e sempre più spesso additato come malevolo, ma un mondo amato, soprattutto da noi.
All’inizio la narrazione non mi ha trascinato particolarmente, eccezione fatta per alcuni personaggi caratterizzanti, vedi Anna, che nella trama completa, è forse poi una vera protagonista, o almeno i richiami mnemonici a lei spesso ricorrenti, né ho riscontrato spannung che potessero farmi notare il picco vero di tutta la trama, però negli ultimi due capitoli, mi sono emozionata, lì c’era molto di personale … Maria Gabriella Ferraro
Angela Balistreri
Il romanzo regala, nella prima parte, un chiaro affresco della realtà vissuta nella piccola provincia siciliana negli anni ’60 – ’70. Con un linguaggio narrativo pittorico dai toni mai sgargianti ma riposanti, sia pur distinti nelle sfumature, la trama rende l’evoluzione socio - culturale e politica dei diversi protagonisti rispettandone il carattere, l’indole, la fisionomia. La seconda parte, dal XXIX capitolo in poi, dopo un’ ampia presentazione delle festività di Dorgina, emerge un Ippocrate diverso, un essere straordinario, magico. Come magico e lirico è il linguaggio che, per ampie sezioni, scivola nel tono di commedia. Sempre alti e gradevoli i toni che descrivono l’ambiente naturale della Sicilia che automaticamente rimandano al contesto di Dorgina e zone limitrofe, piuttosto che alla città ( Palermo).
Pasquale Parrinello
Il tuo è un capolavoro semplice, accessibile a tutti intrecciato con la realtà siciliana.