N.398-Maggio-Giugno-2005.pdf I l V o l t o d e l S a n t o di Gianbecchina
Nella splendida cornice di Villa Malfitano, ha avuto luogo, il 19 maggio, in Palermo, la presentazione delle opere inedite "Il Volto del Santo" del Maestro Gianbecchina. Nel contesto della manifestazione, è stato anche presentato il volume "Il Volto del Santo: fede, speranza e carità" edito dal Polo Universitario di Agrigento. Enzo Randazzo, che ha curato, in maniera davvero impeccabile, la presentazione degli oratori e la correlazione ai lorointerventi, si è fatto, ancora una volta, apprezzare per la sua ben nota erudizione e per la sua verve brillante. Nel corso della manifestazione - alla quale, oltre alla sig.ra Maria Marino Becchina ed al figlio Alessandro, hanno presenziato massimi esponenti del mondo dell'arte e della cultura, il sindaco di Sambuca Maggio ed il vice sindaco Bono, nonché numerosi Sambucesi - si sono susseguiti, nell'elogiare la vita e le opere di Gianbecchina: il presidente della Regione, Cuffaro, il prof. La Galla, preside del Polo Universitario, il domenicano padre Damigella e il sindaco di Sambuca, il prof. Bonifacio, direttore del Parco Letterario Tornasi di Lampedusa, Presidente della Commissione Attività Produttive della Provincia di Palermo, il prof. Giuffrida, il prof. Chinnici ed il prof Gallo, critico d'arte. Data l'esiguità dello spazio a nostra disposizione, ci riesce davvero impossibile riportare, anche in estrema sintesi, tutti i vari interventi, dei quali abbiamo preso, accuratamente, nota e, di ciò, ci scusiamo con i nostri lettori. Riteniamo opportuno, tuttavia, stralciare alcuni passi, tra i più significativi, di alcuni interventi: "Queste tre bellissime opere - ha detto il presidente Cuffaro - contengono dei valori inestimabili che Gianbecchina ha voluto difendere con forza! Esse vanno fatte conoscere, in quanto realizzate da un grandissimo artista di opere religiose. Da esse promana un profondo messaggio religioso: la "Fede" è qualcosa che va vissuta quotidianamente e che impone delle scelte da fare con l'equilibrio e la giustizia che difendono i valori della famiglia, nelle sue varie articolazioni del marito, del padre e del nonno. Per quanto concerne la "Speranza", ognuno ha la speranza di fare crescere e consolidare la famiglia perché più essa è forte nei suoi collegamenti, più sana e la società e più forti sono le istituzioni: è questo il messaggio che riceviamo dalle opere di Gianbecchina! Chi non conosce "Il ciclo del pane"? Da quelle opere si rileva il vero volto che il Maestro ha dato alla nostra terra: il focolare domestico, il sacrificio ed il sudore per il duro lavoro dei campi, la scelta di vivere insieme agli animali! E, poi, la "Carità": non serve manifestare la "Fede" senza che essa dia i suoi frutti, vale a dire la "Carità": quei disperati che vengono nella nostra terra, uomini, bambini, donne incinte, vanno incontro alla "Speranza" di una vita migliore! Dalle opere di Gianbecchina ognuno di noi deve trarre lo spunto per fare delle profonde riflessioni. A seguire ha relazionato il sindaco Maggio. "Ho avuto modo di apprezzare la semplicità e la modestia di Gianbecchina - ha detto tra l'altro il primo cittadino. Ogni volta che incontrava qualcuno, egli era solito dire "Chi si dici, comu semu?" accompagnando quella frase con la solita pacca sulle spalle! Egli era umile tra gli umili, semplice tra i semplici! Gli dobbiamo molta gratitudine perché, con il suo talento, ha dato lustro ad un piccolo centro di provincia! Rivelando-un patrimonio genetico, egli è uno dei massimi rappresentanti della millenaria civiltà contadina che rimane immortalata nelle sue tele! Ed, ormai, quelle tele fanno parte della storia; questo è Gianbecchina, che ha vissuto a contatto con gli umili contadini, l'artista che rimane imperituro nella sua opera! Felice Giacone